Spartito cromatico
05:31:00Stereotipo
ste·re·ò·ti·po/
aggettivo
e sostantivo maschile
1.Comportamento
convenzionale e ricorrente; schema fisso, luogo comune SIN cliché
2.In
psicologia, qualsiasi opinione rigidamente precostituita e generalizzata, cioè
non acquisita sulla base di un'esperienza diretta e che prescinde dalla
valutazione dei singoli casi, su persone o gruppi sociali.
Se
non fosse che finiscono per etichettare, sarebbero (e sono) utili, per dare un
denominatore comune; costituiscono la base per poter, in seguito, distinguere il
diverso, ampliare la visione.
Usati come strumento di raffronto:
Stereotipo di femminilità (veritiero peraltro, ma non assoluto)- @Marylin from here and Audrey from here |
"Contro" stereotipo di femminilità- non meno femminile/veritiero- @Photo from Pinterest |
I luoghi comuni e gli schemi fissi hanno la loro utilità, senza alcun dubbio.
Anche
in armocromia, perché parliamo di questo.
Le
categorie armocromatiche sono nate così: osservazione di schemi di colore
ripetitivi e ricorrenti, negli individui, e la reazione di questi schemi in
presenza di determinati colori. Permettendo poi, di categorizzare le persone ed
la loro naturale tavolozza, in base al tipo di risposta ai colori di vari
intensità e temperature.
In
seguito, sono state aggiunte altre caratteristiche del colore, come fattore
determinante per delimitare le categorie cromatiche. E ne hanno beneficiato coloro che prima non rientravano in uno schema abituale.
In
questo caso, l'uso dello stereotipo è stato del tipo costruttivo: osservazione
dello stereotipo, osservazione di coloro che non vi rientravano in tale
tipologie; quindi usato come metro di paragone, ha permesso la creazione di
nuove categorie.
Lo stereotipo diventa dannoso quando non si da spazio anche a ciò che, a prima vista, pur avendo tutte le caratteristiche di una determinata categoria, sembra comunque non riuscire ad adattarsi perfettamente
@Photo from here |
In tal caso, diventano costrizione e impoveriscono.
Bellissimi
gli stereotipi invece, quando vengono usati come metro di paragone, di
confronto, per scoprire diversità, creare nuove categorie; oppure,
semplicemente per capire i limiti di una categoria, e adattarli a ogni
individuo in parte: esattamente come si fa con un abito su misura.
@Photo from here |
Ho
già parlato dell'armocromia come strumento di consapevolezza; ho illustrato di
come una palette soft si può abbinare ad uno stile incisivo (se è questo che si
cerca), e viceversa palette intense abbinate ad uno stile femminile: qui, qui, qui e qui.
Ho
illustrato come, pur avendo una palette soft/chiara, lo stile può essere
comunque più "aggressivo" ( se è quello che ci definisce)
L'immagine tipo che il una palette di tipo chiaro richiama-pastelli e look bon ton- @Photo Luis Vuitton (Pinterest) |
Un look costruito con i colori di una palette chiara- per nulla "bon ton"-@Photo from H&M |
L'idea comunemente associata allo stile abbinato ad una palette soft- colori e stile shabby chic- @Photo from Everythingspastel.wordpress.com |
Lo stile che si può, se lo si desidera, ottenere da una palette soft- @Photo H&M Lookbook@Photo from Denimtherapy |
Manca
però un elemento, fondamentale, per poter farsi che armo cromia sia davvero
espressione di sé.
L'interpretazione.
O meglio, la reinterpretazione.
Parto
da un esempio concreto.
Stereotipo:
i colori per una Inverno Assoluto sono coloro freddi, croma alto, quindi
intensi, e profondi. Il che, peraltro, è assodato che sia così.
@From this Pinterest board |
@From this Pinterest board |
@From this Pinterest board |
Se
una persona è veramente Inverno Assoluto, ha bisogno d’indossare colori con le
suddette caratteristiche.
Il
viso prende colore, gli occhi brillano, l’insieme dei lineamenti di questa
persona verrà valorizzato. Semplicemente perché, secondo l’armocromia, le
tonalità che indossa replicano lo schema di colori già presenti nel suo
colorito naturale.
Può
succedere però, che un’altra persona, della stessa categoria cromatica, non sia
valorizzata del tutto.
Esempio?
Audrey Tatou:
Aggiungi didascalia |
Aggiungi didascalia |
Ho
scelto lei soprattutto perché ha più o meno lo stesso valore chiaro/scuro di
Zhang Ziyi: occhi e capelli scuri.
Mentre,
il rossetto e il nero del abito sono colori che lei porta egregiamente, c'è
qualcosa che non convince fino in fondo. Qualcosa che non si alinea
perfettamente con Audrey. E come se ci fosse una nota stonata.
Ci
si accorge meglio, nel vederla poi, con altri colori, sempre della sua palette:
Sia
Ziyi che Audrey hanno colori forti, freddi e contrastanti. Eppure, gli stessi
colori, indossati secondo gli stessi "schemi" non funzionano allo
stesso modo.
Non
si tratta solo del fatto che hanno il viso e lineamenti diversi: è un ovvietà,
come lo è anche il fatto che siamo tutti fisicamente diversi.
Succede,
perché sono due personalità diverse, due modi di atteggiarsi diversi. Due
energie diverse.
L’immagine
che si ha di Audrey è di una donna leggermente boyish. Giocosa, frizzante e
sicuramente con una sensualità molto francese. Pertanto, i colori della palette
Inverno Assoluto, devono essere replicati secondo uno schema più affine
all'immagine che ha e da di sé.
E che l'obbiettivo delle fotocamere cattura pienamente:
Il
bianco vicino al viso, e un rossetto in uno dei suoi rosa, riprendono e
riproducono meglio la leggerezza e dolcezza che emanano dalle sue foto.
Femminilità seduttiva senz'altro, reinterpretata in chiave leggermente
sbarazzina, di certo non femme fatale.
Aggiungi didascalia |
Zhang
Ziyi d’altra parte è una donna che a prima vista, ha una presenza più incisiva,
bellissima, ma non c’è nulla di giocoso nell'immagine che trasmette:
Di
conseguenza il rossetto rosso (rosso che anche Audrey ha nella palette) e il
look total black/red, riprendono e sintonizzano perfettamente con la sua
presenza: femminile, con una nota d’intensità non trascurabile.
L’espressione
di sé, attraverso i colori diventa davvero valorizzante (pienamente) solo se,
nel indossare i colori, rispettiamo ed assecondiamo le sfaccettature di un modo
di essere autentico.
Quante
volte guardando una persona, l’impressione è: “che donna dolce”
Oppure,che
un altra ci faccia dire" una persona che sa il fatto suo"
Si
tratta di un insieme di fattori: movenze, la cadenza e il modo in cui camminiamo
e soprattutto il viso e lo sguardo di una persona; tutti fattori che però sono
dettati oppure influenzati dalla nostra energia personale/ modo di essere/ modo
di atteggiarsi.
In
qualunque maniera scegliamo di chiamarla, è una cosa ben percepibile e
visibile, e il Reiki ne da una definizione molto pertinente:
Essenza Individuale, cioè quella peculiare caratteristica che distingue ogni essere da tutti gli altri. Secondo una interpretazione spirituale o filosofica potremmo parlare[...] concretamente di Personalità, Individualità, Carattere, Identità.http://www.reiki.it/ki-energia-individuale
Non
si può fingere tale essenza, difficilmente la si può mascherare , e in tal
caso, la maschera in qualche modo non fa altro che sottolineare la nota
stonata.
@Photo from Laughing Squid |
Senza
abbinare l’armocromia allo stile non si può parlare di utilità della stessa.
Senza,
invece, adeguare questi due strumenti a quel energia unica, la nostra
personalità, si rimane nello stereotipo inteso come limite categorico; pertanto
non utile all'espressione individuale.
Ogni
giorno, codifichiamo ciò che siamo e vogliamo, in codici di colore e stile
Sono
gli strumenti più emozionali e più rappresentativi che abbiamo per l’esprimere
l’individualità.
E
non mi riferisco ai diktat della moda, alle regole per vestirci a seconda della
forma del corpo. Quelle sono regole e stereotipi che ci aiutano, e meno male
che ci sono. Sono basati su riscontri oggettivi, per darci uno strumento di
consapevolezza in più, nonché di valorizzazione dell’immagine.
Parlo
dello stile personale, quello che da giovanissimi diventa, sempre più
consapevolmente con il passare degli anni, il modo manifestazione della
personalità e individualità. Affiniamo questa capacità,man mano che la
consapevolezza di noi stessi aumenta.
Professione,
ambienti che frequentiamo, la necessità di rientrare in alcuni standard
(auto-imposti o non) , la comodità di conformarci a ciò che è già “sicuro, alla
moda, sta bene così”, “devo farmi vedere così” - sono tutti fattori e criteri
che sicuramente mettono dei paletti. Questo però non significa che non si
possano superare oppure aggirare.
@Photo from Queener.tumblr.com |
E'
più facile però che il limite più grosso, sia proprio il modo che abbiamo di
vedere la nostra categoria cromatica; un fraintendere l'uso della palette che
abbiamo a disposizione.
Immaginate
per un attimo, una ragazza molto rock, che, supponiamo, ama il balletto.
L'immagine
che si ha del balletto classico è questa:
Lei,
la ragazza grintosa e rock, non può indossare un abito simile. Non vuole, si
sentirebbe un pesce sugli alberi.
Dovrebbe
comunque vestirsi così, e odiare il balletto...oppure rinunciare a quello che
ama?
Oppure
è più sensato... modellare quello che è lo stile di una ballerina, sulla sua
personalità?
Reinterpretazione personale, di un concetto stereotipato.
Solamente
quando il desiderio di sentirci bene “ nella nostra pelle” diventa necessità,
perfezioniamo la capacità di proiettare all'esterno un immagine veritiera, e di
conseguenza molto più bella e armonica.
E
per questo motivo, viene naturale poi interpretare, o reinterpretare concetti,
stili, forme e colori in chiave personale. Adattandoli a noi.
Succede
perché abbiamo imparato ad ascoltarci:
Perché
sentiamo il bisogno sempre più impellente di essere quanto più noi stessi
possiamo; alla fine, conformarsi e tentare continuamente
di aggiustare il tiro diventa stancante.
Perché
abbiamo a tutti i costi bisogno di affermare e esprimere in totale libertà, la
nostra individualità … e quale biglietto da visita più immediato, se non la
nostra immagine?
Quando
si riescono a comprendere gli stereotipi/standard e uscirne è allora che
riusciamo a proiettare all'esterno, un immagine complessiva di noi stessi,
chiara e nitida. E sopratutto senza possibilità di fraintendimento.
@Photo from Pinterest -here |
Non possiamo usare la palette per raccontare lo stile che ci appartiene, senza separarne l'utilizzo da un'idea preconcetta e stereotipata.
Lo
stereotipo in cui facilmente si cade, è quello di associare la palette ad un
immagine e provare ad adeguarvisi. Cosa molto difficile, e non naturale.
Usiamo
i colori di una qualsiasi palette di ombretti a seconda dei nostri gusti e della
forma dei nostri occhi, come è normale che sia, e non cerchiamo di adeguare il
taglio degli occhi in base alla palette (esempio assurdo ma rende l'idea).
Per
quale motivo quindi, dovremo tentare di adeguare il nostro personale modo di
presentarci e di vederci, alla palette armocromatica? Perché non modellarla su
di noi, a seconda di come siamo? (vedi casi Zyii Zhang e Audrey Tatou sopra).
Siamo uno spartito di note cromatiche, perfettamente armonizzate fra di loro. Bisogna trovare la chiave di sol: palette e stile, rivisitati e reinterpretati in chiave individuale.
@Photo from musicpiya.com |
La
palette personale armo cromatica, non fa altro che replicare quelle note
cromatiche già esistenti nel nostro colorito.
Per
poter essere utilizzata correttamente, però, bisogna ampliare la visione che si
ha della stagione armo cromatica e
dell’interpretazione della palette; adattare questo schema di note cromatiche alla nostra individualità. E suonare le note, nella
nostra personalissima chiave di sol.
@ Photo credit Graphiconart.com |
Se
si riesce in questo, forse riusciremo a d uscire dai limiti ( immaginari)
<<questa stagione è troppo “intensa” per come sono - questa è troppo
smorta>>
Un'estate
soft (esempio) indosserà colori della sua palette, sia per i vestiti che per il
trucco, seguendo la tecnica da "manuale":
@Photo from here |
Lo
fa con naturalezza perché oltre a essere quelli i colori che la valorizzano, la
sua personalità, l’energia che propone all'esterno è una di tipo delicato, una
presenza accomodante. Parlo di sensazioni trasmesse a pelle, dell'impatto che
si ha nel vedere una persona.
E
poi, ci sarà quell'estate soft, che pur avendo la stessa palette, replicherà
quei colori secondo una sua diversa e personale interpretazione: in armonia con
un modo di essere più appariscente, più " marcato".
@From Pinterest borad-here |
@ Photo from this Pinterest board |
Sempre
estate soft anche le altre due. Che utilizzano i colori della loro palette
secondo uno schema diverso; che fa si che l'immagine non sia low key; la loro
individualità, il loro modo di porsi, non riflette l'immagine stereotipo che si
ha dell'estate soft.
Scelgono
d'indossare la palette Estate Soft a modo loro: note cromatiche interpretate
finemente in un altra chiave cromatica ..forse leggermente più
"rock".
La
stessa cosa, non meno frequente come "problematica", per una stagione
profonda.
Ci
sono le "tradizionali Inverno Profondo, che usano i colori della loro
palette come da manuale.
E l'immagine che abbiamo è quello di una donna bella,
intensa: i suoi colori naturali le permettono di portare quel rossetto rosso ,
che alla fine noti e non noti. Perché il focus rimane il suo viso.
@Pinterest board here |
Sono
personalità assertive, dinamiche e per nulla morbide. O meglio, sicuramente
sono personalità che in un modo o nel altro s'impongono, esigono attenzione. E
una qualità intrinseca nella loro presenza, quella di farsi notare e dominare
la scena: con o senza rossetto.
Ci
sono, però, anche le Inverno Profondo, che pur avendo bisogno degli stessi
colori, hanno bisogno di replicarli nel trucco e nell'abbigliamento, in un
altro modo.
Hanno
una presenza meno drammatica e devono riprodurre questo anche nel trucco e nel
abbigliamento, per sentirsi a loro agio.
Si
riflette nei lineamenti ( anche) e trasmettono un energia più pacata; non
debole, semplicemente i loro tratti fisici e caratteriali riflettono un modo di
essere meno "scenico", ma non per questo meno d'impatto.
Di
solito sono le donne che poi, giustamente, dicono:
<<sarò
anche un Inverno Profondo, ma io quel rosso sulle labbra, quei colori su di me... non so; amo i colori soft, mi piace vedermi con colori "
tranquilli">>
E
infatti, è qui che bisogna uscire dallo stereotipo e, invece di irrigidirsi
sugli schemi da manuale, semplicemente usarlo per arricchire, per capire limiti
e reinterpretare gli schemi..di colore:
Un esempio estremizzato, forse, che rende l'idea- trucco sui toni rosa del IP/IA e vestiti in toni neutrali della palette- @Photo from Pinterest Theatoria |
La
tavolozza naturale è sempre quella. Hanno solo sintonizzato la palette alla
loro personalità, al loro modo di vedersi, e perché no, di piacersi.
E
visto che ho paragonato l'armocromia ad un linguaggio e alla musica, possiamo
dire che le due IP sopra hanno utilizzato le stesse note di Kendall, per
raccontare la loro personalità, in un'interpretazione cromatica personalizzata.
"I
colori che mi stanno meglio" e lo stile che "amo" diventano
restrittivi e limitanti, se non prendono in considerazione il fattore
personalità.
Un
annetto e qualcosina fa, dicevo che l'armocromia è il linguaggio per esprimere
se stessi attraverso l'immagine e la palette ne è il dizionario.
Senza
ombra di dubbio.
Sessanta,
o giù di lì, colori base, da usare per tradurre come siamo, e non viceversa.
Questione
di personale reinterpretazione dei concetti.
@Photo from Pinterest |
L'elemento che mancava era questo: l'esecuzione delle note cromatiche in base a una reinterpretazione personale, del nostro spartito cromatico.
Rimescolare
i colori della palette e personalizzarne l'uso.
Ed
ecco che, diventa più chiaro del perché, anche se della stessa stagione, due
persone indossano gli stessi colori, con risultati diversi.
Solo
così, la palette può diventare il mezzo d’espressione di sé, in toto; i nostri
colori usati per raccontare l'essenza individuale.
Lo
stereotipo, diventa solo un parametro costrittivo, che impoverisce, se non
tiene conto dell'unicità individuale:
Utilissimo
strumento, quando viene invece usato come raffronto fra ciò che conosciamo, e
ciò che si svela come nuovo, e richiede nuove soluzioni.
Permettendoci
così non solo di rispettare l'individualità di ognuno, ma di arricchirci e di
scoprire nuove forme d'arte.
Perché
la reinterpretazione di un concetto è questo: una forma d'arte, in chiave
personale
Diventa
un metro di misura per capire i limiti e parametri della nostra categoria
cromatica, e rivisitare in chiave strettamente individuale come usare i colori
della nostra palette.
Estate Soft
|
Inverno
Assoluto - comune interpretazione ( e perfettamente valida)
In
altre parole, adattiamo il dizionario al nostro modo di esprimere il concetto “
Io”.Perché, i vostri colori sono la vostra personale firma di bellezza; secondo vostra calligrafia.
Grazie
per aver letto
Alla
prossima
Pia
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