Novembre

02:47:00


 Se parliamo d'autunno sicuramente pensiamo a paesaggi colorati in tonalità calde, invitanti.
C'è settembre, il mese dei rimpianti estivi, che si vorrebbero trattenere ad oltranza, quindi ne risulta un periodo in cui s'intrecciano una fine ed un inizio; colori dell'estate che sfumano lentamente, sovrastati man mano da tonalità sempre più calde.
Ottobre, poi, un mese di frutti, di raccolta. Pieno di fermento, di preparazione per l'arrivo dell'inverno. Un esplosione di tonalità calde, pieno di profumi speziati, dolci.


L'autunno fa pensare a tutto questo. A colori caldi, incandescenti, a profumi speziati.
C'è però un frangente fra tutta questa esplosione di colori caldi e l'inverno, quello vero. Un frangente in cui tutto diventa abbastanza piatto, triste oserei dire.
Novembre. Non ci sono più tinte di rosso ruggine e sfumature di arancio caldo che riscaldano lo sguardo; il fermento dell'autunno è passato, l'inverno non è ancora arrivato a graziarci con feste, doni ed eleganti manti bianchi. Le giornate sono cortissime, fredde e piove....una pioggia infinita e gelida.
Novembre è un mese di tinte forti e poco rassicuranti. Inverno ma non proprio. Non più autunno.
Forse è per questo motivo, che già a novembre le città illuminano con lucine di Natale le vetrine e addobbano le strade. Anticipiamo così tanto le festività, per rendere più luminoso un periodo che sembra manchi di luce e colori.
E all'improvviso un periodo così poco amabile diventa un periodo di anticipazione, di aspettative. Non ha colori suoi, non quelli a cui siamo abituati; non ha tonalità che ci indichino un determinato momento; prende vita dai colori che li mettiamo indosso.




Questo sarebbe il mese che riproduce i colori del Autunno Profondo. 
Una stagione che non ha l'ardore e l'incandescenza del Autunno, quello pieno di colori e profumi. 
Non ha nemmeno la palette, molto definita, e poco incline al compromesso, come l'inverno; 
E' la stagione, questa, con un intensità di fondo. Un intensità cupa, dai toni grevi e neutri, che, se lasciata " al naturale" può sembrare poco definita, appunto: 



E’ però questa sua neutralità a  permetterli poi di  sottolineare i colori che indossa, e a riuscire ad essere valorizzata dal incontro fra i colori autunnali e quelli del inverno in arrivo.  





Tutt'altro che poco definita, la bellezza del Autunno Profondo.
Al contrario, è forse l'unica stagione (cromatica) che, circondata dai colori giusti, scopre e valorizza quest'ultimi, pur mantenendo ed enfatizzando le sue tonalità forti e la sua individualità:





E' difficile mantenere un'individualità ben definita (armocromaticamente parlando) quando la palette che ti si propone è una palette di transizione fra due stagioni completamente diverse.
Una palette che lascia indietro colori caldi, pieni e va verso un'altra, fatta di bianco e nero, e di toni ghiacciati.
Eppure, il bello di questa categoria è questo: anticipa l'arrivo dei contrasti invernali, pur mantenendo un fondo di tinte autunnali; esattamente come il periodo dell'anno dal quale è ben rappresentata.



                                                         ©Toamna-Calin Neacsu

Ne risulta un affascinante connubio; la ricchezza e il calore delle tonalità autunnali rese più sobrie e meno naturali, se vogliamo, dai toni scuri, quasi invernali.  
S'intuiscono ancora il sottotono caldo, gli accenti dorati e i toni rosso ruggine; dico s'intuiscono, perché pur essendo ancora presenti stanno soccombendo sotto le sferzate dei toni grevi e sempre più freddi.    



Lei è G. Un bellissimo autunno profondo, che serba molto dei toni caldi del pieno autunno. Eppure con una tavolozza naturale così intensa da dover indossare colori in contrasti decisi; deve attingere alla palette decisa e cupa dell'inverno e prendere in prestito i suoi contrasti:



Sono contrasti a volte difficili da ricreare, quelli della palette di G. I suoi colori sono un irriverente danza dei toni con un sottofondo rosso caldo, sanguigno ed il rigido nero. Un tango sotto le sferzate grigie della gelida pioggia di novembre:



 © Tago Milonga- Calin Neacsu




Un delicato e strano equilibrio da dover mantenere. Quello dei colori caldi in contrasto con le sfumature forti, invadenti, piene di un sottotono nero. Eppure il fascino del Autunno Profondo è questo: avere la capacità di bilanciare gli opposti. 





G. possiede nella sua tavolozza di colori naturali, il compromesso, il punto d'incontro fra due palette molto diverse: quella straripante di gradazioni calde e amabili e l'altra che i colori li riempie di nero e li rende contrastanti e cupi. 





Se dovessi paragonare G. ad un mese, ecco, sarebbe Novembre. Un mese che serba il ricordo sfarzoso, color oro, del autunno pieno. E sceglie di ostentarlo ancora per un po’ pur  avendo già anticipato le ombre scure del inverno. 



Un viso e una palette, quelli di G, che riescono ad addolcire ciò che altrimenti sarebbe troppo netto, troppo sobrio. 





E al contempo, riescono a valorizzare e rendere più eleganti le tonalità calde, e altrimenti troppo passionali, del autunno, quello appena passato: 



E' questa la palette di G. Un connubio di contrasti, un punto d'incontro fra colori che mai altrimenti potrebbero incontrarsi. 
Alla prossima
Pia

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